Attesa a giorni la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del nuovo decreto flussi 2016. Previste quote per circa 30 mila ingressi. In particolare, il decreto autorizzerà qualche migliaio di ingressi per lavoratori subordinati che hanno fatto corsi di formazione all’estero e per lavoratori autonomi,  un centinaio di ingressi per lavoratori sudamericani di origine italiana, e circa dodicimila conversioni in permessi per lavoro di permessi rilasciati per altri motivi, quote quindi destinate a chi già vive in Italia. Decisamente più sostanziosi gli ingressi per lavoro stagionale, che dovrebbero essere 13 mila, come lo scorso anno.
 “Se questi numeri verranno confermati, si continua con una sostanziale chiusura degli ingressi per lavoro non stagionale in Italia. Una scelta che il governo giustifica con la crisi economica e la presenta di tanti disoccupati, italiani e stranieri, ma che appare comunque poco lungimirante” ha dichiarato Giuseppe Casucci, Coordinatore nazionale del Dipartimento Politiche Migratorie della UIL.
“Quest’anno – fa notare il sindacalista - sono arrivati in Italia sui barconi meno rifugiati, ma il doppio dei migranti economici, quindi c’è comunque una forte pressione di africani che cercano un lavoro. Se chiudiamo del tutto i canali regolari, obblighiamo queste persone ad affrontare il Mediterraneo. Inoltre,  tutte le proiezioni confermano che nei prossimi anni, a causa dell’invecchiamento della popolazione, crescerà il fabbisogno di manodopera straniera, quindi è ora di tornare a una programmazione seria degli ingressi”.
Soddisfatto è invece Roberto Caponi, direttore dell’area sindacale di Confagricoltura per la quota degli stagionali da impegnare in agricoltura, dove l'uso di questa manodopera “a tempo” straniera per le campagne di raccolta è ormai un fatto strutturale. 
“I numeri sono sufficienti, visto che impieghiamo nei campi anche lavoratori neocomunitari e disoccupati che sono già qui, ma soprattutto per la prima volta ci si muove per tempo” commenta . In effetti le domande di assunzione stavolta potranno partire già a gennaio e non a primavera inoltrata come negli scorsi anni. 
“Abbiamo sempre chiesto – sottolinea Caponi - di anticipare la pubblicazione del decreto flussi, in modo da far arrivare in Italia gli stagionali stranieri già tra marzo e aprile, quando partono i primi raccolti. Ora confidiamo che anche il resto della procedura, che prevede diverse semplificazioni, si svolga velocemente”. 
 (fonte Stranieriinitalia.it)..